L’ispettor Luigi Tantrico e lo squittio misterioso
<< Vi assicuro che la commessa era alta circa così e larga da qui a lì, e non mi faccia sbracciare troppo che mi esce la camicia dai pantaloni … >>
<< Non lo metto in dubbio, ma non siamo qui per parlare della commessa, ma per definire … lei sa cosa …>>
<< In effetti stavo guardando delle appliques …>>
<< Ma non stava guardando la commessa? mi scusi …>>
<< Ispettore, non posso farci niente se tra il mio sguardo e le appliques si infilò a sorpresa la commessa>>
<<D’accordo ma lei parlò di uno sconcertante squittio …>>
<< Esatto, ora ci arrivo … Dunque proprio mentre i miei occhi erano distratti dalla commessa, e dalle sue “appliques” … in effetti, mi creda, impossibile guardarla solo negli occhi … alle mie spalle udii un botto, un tonfo, un rumore di un corpo che cade per terra, seguito da uno squittio come di un topone, un castoro, una nutria in calore, un roditorens muschiato. E mi voltai in cerca del grosso roditore, spostai anche il corpo della signora per terra per cercare il topo ma senza successo … ahimè … presumo che il roditore si diede alla fuga …>>
<< Se c’è qualcuno che deve presumere, quello sono io, lei non presunda, non presende, non gerundi nulla per cortesia, si attenga ai fatti … diceva una fuga … ne siamo sicuri? >>
<< Ovvio che sì, certo, aveva la “u” … Perché cosa cambia, mi scusi ispettore?>>
<< Cambierebbe il reato, tra squittio non autorizzato e fuga, passando dalla tracimazione degli argini, ne passa di acqua sotto i ponti …!>>
<< Eeeeeehhhh?>>
<< Non faccia il finto tonto … le si vede dalla faccia che finge … e comunque con le vocali è messo bene. >>
<< Faccia da sfinge? Ma come si permette?? Potrei offendermi e non collaborare più … e poi è quasi ora di pranzo e vorrei anche andare a casa … non so se lei ce l’ha una casa, io sì … e ho anche fame … quindi vediamo di finire questa collaborazione … >>
<< Ancora qualche minuto signor … come ha detto che si chiama?>>
<< Agenore?>>
<<Sì, Agenore, perché? Non si può portare questo nome?>>
<< Aspetti che controllo … >>
Rumore di scartabellamento dati e scartamento caramelle presucchiate da bambini ciccioni … gusto arancia.
<<Ecco, come immaginavo …>>
<<Cosa, ispettore??>>
<< E gli altri quali sono?>>
<< Agenore, Tantrico, Leopolda, Lilliputtano e Luigi. (Ma anche Gigi non è visto di buon occhio)
<< Quindi? Che fa, mi arresta?>>
<< Non lo so, per ora se vedo che collabora con dedizione e impegno posso chiudere un occhio …>>
<< Quale occhio?>>
<< Il sinistro, visto che il destro mi serve per prendere la mira>>
<< Torniamo allo squittio … >>
<< Sì, dunque dicevo … >>
Squillo di telefono.
<< Sì, pronto, sì sono io l’ispettore Luigi Tantrico … sto lavorando ad un caso … sì … va bene signor primo ministro, sarò da lei tra mezzora.
Il teste testè ritrovato, tastandosi tosto la testa disse:
<< Ispettore, cosa fa quindi, mi lascia qui tra incudine e martello,tra cerchio e botte? Tra il dire e il fare? >>
<< Ha sentito anche lei, sono a pranzo dal primo ministro e dalla sua signora. Non posso certo farli aspettare>>
<< Capisco … quindi io che faccio?>>
<< Faccia quello che vuole, il caso è chiuso!>>
<< Ma come è chiuso … c’è un cadavere e un presunto assassino in fuga e per lei il caso è chiuso?>>
L’ispettore senza apparente emozione si voltò verso un agente che ammirava le appliques della commessa e lo chiamò.
<< Agente John Lennon!>>
<< Agli ordini ispettore …!>>
<< Arresti il qui presente signor Agenore … come fa di cognome?>>
<> E dicendo il suo cognome, gli uscì un squittio che di umano aveva ben poco …
<< Bene, vedo che si è tradito!>>
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